BREVE STORIA DEL CIMITERO BRITANNICO DI NAPOLI
Nel 1817, il console inglese Sir Henry Lushington presentò al Ministro per gli Affari Esteri napoletano Circello una petizione dei residenti britannici, nella quale essi chiedevano di poter acquistare un terreno sul quale realizzare un decoroso cimitero protestante. Come evidenziato nella petizione, i protestanti che morivano a napoli venivano sepolti nel giardino privato di Don Carlo Califano all'interno del convento di San Carlo all'Arena a via Foria,
Il permesso venne accordato, ma l'acquisto del terreno fu effettuato solo nel 1825, anno nel quale il console Lushington Inoltrò una nuova petizione dei residenti, in coincidenza con l'approvazione avvenuta in Inghilterra dell'atto consolare (Act Geo. IV Cap. 87) concedente aiuto finanziario statale al mantenimento di cimiteri e cappelle in città straniere sedi di consolato. Ancora una volta permesso concesso, malgrado la causa legale intrapresa dal proprietario del terreno fino allora usato per le sepolture.
La richiesta venne approvata dal Re, Francesco I, a condizione che i protestanti di tutte le nazioni potessero usufruirne e che non si dovesse costruire ne tempio, ne cappella indicante celebrazioni di uffizi.
Il terreno del Cimitero venne intestati al console britannico protempore in qualità in qualità di " depositario della nazione inglese" es era amministrato da un segretario del Foreign Office in carica e due venivano eletti fra i sottoscritti residenti. C'erano, poi, un tesoriere ed un custode napoletano, assunto appositamente per la sua conoscenza dell'ambiente locale. Nel 1852 fu necessario ampliare il cimitero esistente con l'acquisto di un nuovo terreno e nella seconda meta dell'ottocento vengono realizzati i monumenti più significativi. L' 11 aprile 1892 la Giunta Comunale di Napoli ne decreto la chiusura. Dalle carte rimaste sembra che il primo lotto del nuovo cimitero, quello attualmente in Uso Via nuova del campo, fu ceduto dalla Società per il risanamento di Napoli o dal Comune di Napoli nel 1892 al Governo Britannico.
Nel nuovo cimitero di Capodichino, nelle vicinanze di quello che era allora il Campo di Marte, vennero trasferite alcune tombe del vecchio, venne costruita una cappella ed una casa del custode, fu realizzato il muro di cinta e vennero presto edificati molti monumenti, alcuni dei quali notevoli.
Nel 1913 venne poi acquistato un terreno adiacente per futuri ampliamenti.
La composizione della comunità britannica napoletana viene negli anni a seguire lentamente modificandosi.
Negli anni la comunità britannica, una volta strettamente anglicana o metodista, diviene una comunità mista a causa dei matrimoni e delle parentele ormai tenute con i predecessori. Il cimitero, aperto ormai da decenni ai protestanti italiani, viene infine aperto ai cattolici, divenendo in un certo modo simbolo della nuova realtà europea locale.
Nell' agosto del 2010 il Console Michael Burgoyne affido alla "Gruppo I Cipressi s.r.l.", Società specializzata nella gestione integrata di complessi cimiteriali, la concessione di servizi e per i lavori di completamento.
I lavori, autorizzati dal Comune di Napoli nel 2017 sono stati eseguiti con dedizione e particolare attenzione al prestigio e alle peculiarità stilistiche del luogo denso di sobrietà e naturale semplicità.
l'impiego di materiali naturali, la predominanza di verde, essenze arboree e floreali fanno di questo luogo una meravigliosa testimonianza di civiltà e umana passione.
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